Andorno Micca: un secolo dopo ... (seconda parte)
Scritto da Patricia Gutiérrez Pesce
La stazione di treni
Il mio obiettivo principale era conoscere la casa di mia nonna ed è stato il primo posto in cui siamo andati. Ma prima vorrei parlarti di un altro posto molto speciale: siamo arrivati di fronte a una casetta gialla molto graziosa con giardino. Dentro di me mi sono chiesta perché eravamo lì ... sono rimasta a bocca aperta quando mi hanno detto: "Questa è la stazione di treni da cui tua nonna partiva per andare a lavorare". Tutto avrei potuto immaginare di ascoltare, tranne quello…
Nonostante la tranquillità e il silenzio che regnava in quel luogo, ho fatto un viaggio nel tunnel del tempo trasportandomi a quell’epoca: ho visto l'andirivieni della gente, ho sentito il campanello che annunciava l'arrivo dei treni, ho sentito lo sferragliare dei treni, ho visto persone in abiti da lavoro che andavano e venivano, ho visto mia nonna: giovane, bellissima con i capelli raccolti, con il suo bel sorriso con grandi occhi verdi, l’ho vista salire sul treno con le sue amiche per andare al lavoro, ho persino sentito il fischio del capostazione che annunciava la partenza e l'ho vista partire ... il mio viaggio nel tunnel del tempo è stato interrotto bruscamente dall'abbaiare del cane della casetta gialla e l'enorme sinfonia di rumori di quella effervescente stazione ferroviaria fu avvolta dal silenzio e dalla tranquillità della zona residenziale.
In ogni paese o città il principale punto di attrazione è la cattedrale, la piazza centrale o il comune e questi sono i primi luoghi che andiamo a conoscere. Ma ad Andorno Micca io considero il luogo principale questa piccola casa gialla ... la stazione ferroviaria. Era il punto di riferimento di tutta la città, un luogo pieno di vita e di tante storie di vita della gente del posto tra cui quella di mia nonna perché è stata sicuramente una parte importante della sua storia. Proprio da qui mia nonna partiva per Biella ogni mattina insieme alle sue amiche per lavorare nella fabbrica di abbigliamento per i soldati della prima guerra mondiale. Come lei, tutte le altre donne della città lavoravano, perché in quegli anni tutti erano chiamati a collaborare, come ci raccontava mia nonna. In questa stazione (e sui treni) ha trascorso molte ore del giorno. Inoltre, fu da questa stazione che partì per raggiungere il porto di Genova nell'ottobre del 1919, insieme a sua sorella Tecla ed a suo cognato, per emigrare in Perù.
Andorno era uno dei luoghi in cui il treno elettrico in partenza da Biella si fermava per raggiungere Balma. Un'altra stazione vicina era quella di Sagliano Micca, dopo essersi fermato a Barbisio, dove si trovava un cappellificio, così come molte altre fabbriche che trovava durante il suo percorso. Continuando attraverso la valle, raggiungeva il capolinea di Balma, dove c'erano cave di sienite, materiale che veniva trasportato dalla ferrovia verso Biella. L'estrazione di questa pietra ornamentale è iniziata nel 1830 e ha avuto diversi usi, come per i balconi Biella, poiché non richiedeva manutenzione, ha ottima resistenza meccanica e al gelo poiché non presenta crepe. Tagliato in lastre sottili, viene utilizzato anche per pavimenti, rivestimenti murali e monumenti funerari. Ciò che mi ha sorpreso di più durante la ricerca di informazioni su questo materiale è stato sapere che la sienite è stata utilizzata per la base della Statua della Libertà, uno dei monumenti più famosi di New York.
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Monumento ad Andorno Micca dedicato ai soldati caduti nella prima guerra mondiale. Fu realizzato da mio prozio Ernesto Pretti, famoso e importante scultore in marmo. Si trova di fronte a quella che era la stazione ferroviaria (casa gialla, dietro). Mio prozio realizzò molte altre opere scultoree, molte lapide nel cimitero, compresa quella di sua madre. |
La casa di mia nonna e il suo quartiere
Attraversando una serie di passaggi suggestivi e strade curve, arrivamo nel luogo tanto desiderato da me: la casa di mia nonna. È stato molto commovente trovarmi di fronte a lei e mi risulta difficile descrivere la sensazione che ho provato, è stato come un viaggio nel tempo, nel tunnel de tempo. Viveva al numero 4 in via Desiderio Golzio. Davanti alla casa, uno dei protagonisti delle storie di mia nonna: la piazzetta in cui c’era il rubinetto dell'acqua fresca che scendeva dalle Alpi, e che non esiste più. Con molto rammarico ho visto che i suoi ricordi erano stati "asfaltati" per trasformarla in un piccolo parcheggio e zona di raccolta differenziata. Entrammo nel piccolo passaggio nel mezzo dell'edificio e sulla sinistra vidi le scale davvero memorabili dove nascondeva le sue scarpe da ballo per andare con la sua amica Elsa senza essere vista dai suoi genitori. Dal cortile si possono vedere le montagne dove raccoglieva i mazzetti di violette profumate. Attraversando l'ampio cortile, abbiamo girato a destra per entrare in una stradina e quindi per raggiungere il torrente Nelva, che scende dalle Alpi.
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Dietro la casa di mia nonna si vedono gli alberi frondosi che lei ricordava così tanto. Quello che era un parco giochi dove i bambini giocavano è stato convertito in un altro parcheggio ☹. Vicino alla casa di mia nonna si trova il torrente Nelva, con acqua così trasparente da poter contare i sassi. Questo nasce sulle pendici del Monte Casto e sfocia nel torrente Cervo in una città sottostante.
A spasso con i miei cugini
Durante la passeggiata per il paese con i miei cugini, allegri e pieni di energia, Enzo, Sergio, Margherita e Manola, mio figlio Nicola e l'adorabile cucciolo di nome Orso. Poi in macchina abbiamo attraversato la bellissima Valle del Cervo dove abbiamo visitato Piedicavallo, Rosazza e Oriomosso. Nella foto a destra siamo a Piedicavallo, paesino turistico molto bello.
Sono stata molto felice di averli incontrati non solo perché sono miei cugini e siamo uniti da un passato dei nostri nonni, ma anche perché sono persone con un cuore enorme, sempre disponibili, buone come poche ...
Sono stata molto felice di averli incontrati non solo perché sono miei cugini e siamo uniti da un passato dei nostri nonni, ma anche perché sono persone con un cuore enorme, sempre disponibili, buone come poche ...
Affreschi per le strade, una galleria all'aria aperta
Camminando tranquillamente e osservando le facciate, si nota che Andorno Micca è una galleria di affreschi all'aria aperta fatti sui muri delle case. Molti di loro rappresentano immagini di artigiani. In questo paese è importante sapere osservare ....
Chiesa Parrocchiale di San Lorenzo
Il monumento più imponente è la chiesa parrocchiale di San Lorenzo. Ha due facciate completamente diverse che raccontano la sua storia: nel XV secolo l'ingresso principale si trovava sul lato della facciata medievale decorata con un rosone centrale e due finestre ogivali ornate con cornici in terracotta invetriate formate da una successione di putti e foglie verde. Questa influenza della maiolica fiorentina del Rinascimento dimostra il fiorire delle arti locali di quel tempo. L'interno è tutto decorato con affreschi sulle pareti e sui soffitti delle tre navate interne. Gli archi gotici inclinati sono rivestiti con decorazioni in terracotta. Da molti anni questa favolosa facciata è diventata la parte posteriore che si erge imponente di fronte alla vecchia piazza del mercato e al piccolo ex cimitero, trasformato in un giardino pubblico. L'attuale porta d'ingresso si trova invece sul lato opposto della facciata medievale ed è stata costruita nel XVIII secolo in stile tardo barocco. Le porte della chiesa si aprono su una piccola piazza che guarda alla parte vecchia della città. L'imponente campanile del XVII secolo è uno dei più alti tra quelli che ci sono nell’arco di molti chilometri. Da esso si vedono la valle del Cervo, le Alpi, i comuni limitrofi e la città di Biella.
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Il cimitero
Anche questo posto mi ha colpito molto: non solo perché è oggettivamente bello, ha una splendida vista sulle Alpi circostanti ed è molto ben tenuto, ma anche perché qui si trovano le tombe dei genitori, dei fratelli e delle sorelle di mia nonna. Il fratello maggiore di mia nonna, Domenico, morì in tenera età, la madre volle essere sepolta insieme a lui, nella stessa tomba, e il figlio Ernesto, scultore di marmo, fece la pietra tombale. Ho potuto vedere le fotografie di quasi tutti i membri della famiglia, diciamo che posso dire che li conosco "per foto". Sono stata sorpresa di vedere anche la tomba di mia prozia Tecla, non sapevo che fosse morta ad Andorno Micca.
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Andorno Micca ha una posizione molto centrale nella zona e può essere il punto di partenza per conoscere altri paesi e sentieri di montagna. Ci sarebbero molte altre cose da descrivere di Andorno Micca e dei suoi dintorni, la strada da percorrere sarebbe troppo lunga per riassumerla in questa storia. Per non stancarti, preferisco che ci fermiamo qui e ti invito ad andare: il posto e la gente del posto ti sorprenderanno e rimarranno nel tuo cuore.
Vorrei che il nostro viaggio terminasse con questa poesia scritta dal poeta Franco Massino negli anni '50, che descrive teneramente Andorno Micca:
«Chiusa dai monti che le stan d'intorno
della gran valle dove il Cervo scorre
salda come le mura di una torre
grigio fior di montagna, s'erge Andorno.
Le tue casette sparse sul declivio
verde dei colli, o ai lati della Nelva
paiono uscite da una fitta selva
e odorano ancor di mirto e pino…
O gente forte l'esempio generoso
del grande Micca ereditasti ed il cuore
lo dice il tuo lavoro e quel fervore
del tuo spirto tenace e laborioso...»
della gran valle dove il Cervo scorre
salda come le mura di una torre
grigio fior di montagna, s'erge Andorno.
Le tue casette sparse sul declivio
verde dei colli, o ai lati della Nelva
paiono uscite da una fitta selva
e odorano ancor di mirto e pino…
O gente forte l'esempio generoso
del grande Micca ereditasti ed il cuore
lo dice il tuo lavoro e quel fervore
del tuo spirto tenace e laborioso...»